Prestiti Dipendenti Pubblici

I dipendenti pubblici possono accedere a finanziamenti come la cessione del quinto e il prestito delega, oltre a quelli specificamente previsti per loro, ossia i prestiti Inpdap: piccoli prestiti, prestiti pluriennali diretti e prestiti pluriennali garantiti.
Una delle condizioni maggiormente preferite da ci presta denaro, come una banca o una società finanziaria, è quella che il proprio cliente abbia un reddito da lavoro dimostrabile, fisso e costante nel tempo, che sia cioè nella condizione di essere un lavoratore dipendente. Se poi si tratta di un dipendente pubblico, ancora meglio, perché il posto pubblico è inteso quale sinonimo di stabilità massima dell’occupazione.
Per questo, i dipendenti pubblici hanno accesso a forme di finanziamento, pensate proprio per loro.
Tra le più diffuse troviamo la cessione del quinto, che fino alla fine del 2005 era una forma di finanziamento personale, accessibile solo a questa categoria di lavoratori.
Con la finanziaria del 2005, a decorrere dal 2006, invece, anche tutti gli altri lavoratori possono accedervi.
Essa è un finanziamento non finalizzato e, quindi, non ha bisogno di una motivazione, quando lo si richiede. Consiste in un prestito, che dovrà essere rimborsato dal dipendente pubblico con rate costanti mensili, dell’importo massimo a un quinto del suo stipendio netto.
Le rate sono prelevate direttamente dalla sua busta paga, ad opera dell’Inpdap, che le versa alla società creditrice.
Accessibile anche ai dipendenti pubblici è poi il prestito delega, che consente loro di potere abbattere il limite della rata, superando il quinto dello stipendio netto. Anche la rata massima di questo finanziamento accessorio non potrà superare il quinto della busta paga netta, ma aggiunto al quinto della cessione, ciò porta la rata complessiva all’ammontare dei due quinti della retribuzione netta del dipendente pubblico.
Sempre i lavoratori del pubblico impiego hanno anche accesso ai cosiddetti prestiti Inpdap, erogati dall’istituto a condizioni agevolate, o comunque da banche e finanziarie convenzionate.
I piccoli prestiti concedono liquidità rimborsale fino a 48 mesi e per ogni anno di durata del rimborso, essi garantiscono importi fino a una o due mensilità nette.
I prestiti pluriennali diretti sono finalizzati, sulla base delle necessità previste dall’Inpdap, rimborsabili in 60 o 120 mesi.
I prestiti pluriennali garantiti, invece, sono erogate da banche e finanziarie, che godono di convenzioni con l’Inpdap.
Una delle condizioni maggiormente preferite da ci presta denaro, come una banca o una società finanziaria, è quella che il proprio cliente abbia un reddito da lavoro dimostrabile, fisso e costante nel tempo, che sia cioè nella condizione di essere un lavoratore dipendente. Se poi si tratta di un dipendente pubblico, ancora meglio, perché il posto pubblico è inteso quale sinonimo di stabilità massima dell’occupazione.
Per questo, i dipendenti pubblici hanno accesso a forme di finanziamento, pensate proprio per loro.
Tra le più diffuse troviamo la cessione del quinto, che fino alla fine del 2005 era una forma di finanziamento personale, accessibile solo a questa categoria di lavoratori.
Con la finanziaria del 2005, a decorrere dal 2006, invece, anche tutti gli altri lavoratori possono accedervi.
Essa è un finanziamento non finalizzato e, quindi, non ha bisogno di una motivazione, quando lo si richiede. Consiste in un prestito, che dovrà essere rimborsato dal dipendente pubblico con rate costanti mensili, dell’importo massimo a un quinto del suo stipendio netto.
Le rate sono prelevate direttamente dalla sua busta paga, ad opera dell’Inpdap, che le versa alla società creditrice.
Accessibile anche ai dipendenti pubblici è poi il prestito delega, che consente loro di potere abbattere il limite della rata, superando il quinto dello stipendio netto. Anche la rata massima di questo finanziamento accessorio non potrà superare il quinto della busta paga netta, ma aggiunto al quinto della cessione, ciò porta la rata complessiva all’ammontare dei due quinti della retribuzione netta del dipendente pubblico.
Sempre i lavoratori del pubblico impiego hanno anche accesso ai cosiddetti prestiti Inpdap, erogati dall’istituto a condizioni agevolate, o comunque da banche e finanziarie convenzionate.
I piccoli prestiti concedono liquidità rimborsale fino a 48 mesi e per ogni anno di durata del rimborso, essi garantiscono importi fino a una o due mensilità nette.
I prestiti pluriennali diretti sono finalizzati, sulla base delle necessità previste dall’Inpdap, rimborsabili in 60 o 120 mesi.
I prestiti pluriennali garantiti, invece, sono erogate da banche e finanziarie, che godono di convenzioni con l’Inpdap.